Roma, 17 dicembre 2020. Il Garante per la protezione dei dati personali dava un no secco allo schema ideato dall’ARERA, Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, sulle modalità di acquisizione dall’INPS e di elaborazione dei dati necessari. Tramite il Decreto fiscale del 2020, il bonus sociale sulle bollette di luce e gas, ma anche idrico, spettante alle famiglie in disagio economico sarebbe dovuto arrivare in automatico. Ma a causa della burocrazia il tutto non è stato pronto in tempo e, di conseguenza, quello che doveva essere una ulteriore agevolazione per milioni di famiglie, diventa una sorta di incubo, lasciando in balia di sé stessi i consumatori.
Nel 2019, secondo i dati forniti dall’Autorità, 2 famiglie su 3, potenziali beneficiari dei bonus, non ne hanno fatto domanda. In particolare sono 837.598 le famiglie che hanno richiesto e ricevuto tali bonus, a fronte di oltre 2 milioni di famiglie. Solo per il Bonus elettrico, la percentuale dei beneficiari che ne aveva fatto richiesta non superava il 35%.
Negli ultimi anni se n’è parlato molto e l’idea di un processo automatico ha fatto scaldare gli animi di molti consumatori, ma con il blocco del Garante delle Privacy, gli stessi si sono trovati in balia di sé stessi, in quanto da una parte le modalità di richiesta, valide fino al 2020, erano bloccate, dall’altra il processo automatico pure. I consumatori si sono ritrovati per l’ennesima volta a dover fare i conti con la disinformazione: CAF che comunicavo che la richiesta la doveva fare il proprio fornitore, i servizi comunali impotenti a cause delle poche informazioni trapelate in merito, insomma un caos tale. A chiarire le idee è stata l’ARERA, che con un recente comunicato stampa ha chiarito diversi punti.
Bonus sociale 2021
Attraverso il comunica stampa l’Autorità comunica che si è sbloccato il cavillo burocratico che impediva l’accesso, in modo automatico, ai bonus alle famiglie, sottolineando anche quali sono i prossimi step. Nella sostanza non cambia nulla, i bonus avranno sempre una durata di 12 mesi a partire dalla data di ammissione alla riduzione.
Anche i requisiti rimangono invariati, che ricordiamo essere:
-
- indicatore ISEE non superiore a 8.265 euro;
- con almeno 4 figli a carico (famiglia numerosa) e indicatore ISEE non superiore a 20.000 euro;
- titolare di Reddito di cittadinanza o Pensione di cittadinanza.
E saranno applicati direttamente in fattura dal proprio fornitore.
Cosa fare nel 2021 per ottenere i bonus
Fino al 2020, per ricevere tali bonus, era necessario presentare domanda al Comune di residenza o al CAF allegando la documentazione richiesta.
Nel 2021 basta presentare ogni anno la DSU necessaria per ottenere la certificazione dell’ISEE e, se il nucleo familiare rientra nei parametri, l’INPS invierà automaticamente le informazioni al Sistema Informativo Integrato (SII), la banca dati che contiene informazioni utili a individuare le forniture elettriche, gas e i gestori idrici competenti per territorio. Attraverso l’incrocio dei dati trasmessi dall’INPS al SII, di quelli contenuti nel SII e nelle banche dati dei gestori, e all’esito positivo delle verifiche, saranno automaticamente individuati i soggetti a cui erogare il bonus.
Tutto questo processo partirà solamente da luglio 2021. Difatti, in questa prima fase, le verifiche saranno avviate a luglio, per permettere la piena funzionalità delle procedure.
Tuttavia, niente paura!
L’Autorità ha definito anche le modalità di erogazione, che dovranno essere retroattive, ovvero partire sin da 1 gennaio 2021, qualora si siano già maturati importi relativi al bonus. Rimane invece “manuale” la richiesta del bonus per disagio fisico, una ulteriore agevolazione per i clienti domestici che gravano in particolari condizioni di salute.
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