Eccoci al nostro primo appuntamento alla scoperta della fattura del gas. Come quella della “luce”, anche essa è composta da molteplici voci, tra cui quella “servizi di vendita”.
L’obiettivo di questi appuntamenti sarà quello di spiegare in modo semplice ed efficace le varie voci che compongono la fattura del gas, da cosa sono composte e perché si pagano, in modo tale da aumentare la consapevolezza dei consumatori in merito a ciò che pagano tutti i mesi.
Partiamo proprio dalla prima voce, ovvero “servizi di vendita” o chiamate anche “spesa per la materia energia”.
Servizi di vendita
Se volessimo dare una definizione tecnica, questa è la definizione tecnica fornita dall’ARERA:
“Comprende gli importi fatturati relativamente alle diverse attività svolte dal venditore per fornire il gas naturale al cliente finale. Per il settore del gas naturale comprende le voci relative all’approvvigionamento all’ingrosso della materia prima e per tutte le attività connesse, la commercializzazione al dettaglio (legata alla gestione dei clienti) e gli oneri di gradualità necessari a coprire i costi sostenuti dal venditore per l’adeguamento del proprio portafoglio di approvvigionamento, resosi necessario a seguito delle riforma delle modalità di calcolo del prezzo del gas naturale e per alimentare un apposito meccanismo previsto per i venditori con contratti di lungo periodo, che mira a promuovere la rinegoziazione dei suddetti contratti pluriennali.”
Ma in parole povere cosa significa? E cosa comprende?
Vediamo di fare un po’ di chiarezza.
Partiamo dalla base, ovvero che in questa voce sono presenti sia dei costi fissi che dei costi variabili:
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- I costi fissi sono relativi ad una quota annua, che può variare in base alla portata del contatore;
- I costi variabili, invece, sono proporzionati al consumo effettuato.
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Questo vuol dire che seppur avremo un consumo pari a 0 Smc, ci sarà sempre qualcosa da pagare per via delle quote fisse. La quota fissa è composta da una sotto voce, di cui il nome è QVD, che sta per Quota Vendita al Dettaglio.
È una quota che nel mercato libero è stabilita dal fornitore, viceversa nel mercato tutelato è aggiornato trimestralmente dall’ARERA e per il primo trimestre gennaio-febbraio-marzo del 2021 è pari a €62,74 all’anno, circa 5€ al mese.
La QVD è un costo che copre i costi sostenuti, o che sosterrà, il fornitore per la gestione commerciale dei clienti. Quindi si può dire che rientrano in questa voce tutte le attività svolte dal fornitore sia per acquisire, mantenere e fidelizzare i clienti:
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- costi per l’acquisizione del cliente;
- costi collegati alla fidelizzazione;
- costi per l’assistenza e per la gestione dei clienti;
- costi per adeguamenti dei sistemi informatici e per la gestione delle informazioni;
- costi di gestione della morosità, come per esempio quello del recupero del credito.
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Viceversa i costi variabili, della macro voce “servizi di vendita”, sono proporzionati al consumo effettuato nel mese.
Quello che si legge molto spesso nelle bollette è la voce “materia gas naturale” che sta ad indicare il prezzo di ogni singolo smc fatturato, a sua volta questa voce è composta da altre 3 sotto voci:
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- CMEM;
- CCR;
- QVD.
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In gergo tutto questo è conosciuto come “prezzo del gas”, ma adesso andiamo ad approfondire cosa significano queste voci.
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- CMEM, è la “Componente costo Medio Efficiente del Mercato”, e fa riferimento al costo di acquisto del gas da parte del fornitore e poi rivenduto al cliente finale;
- CCR, sta ad indicare la “Componente Copertura Rischi”, ovvero una componente che tiene conto di tutti i rischi inerenti all’approvvigionamento del gas sul mercato all’ingrosso. I rischi per i fornitori possono essere dei più svariati, come il rischio eventi climatici invernali, in quanto il gas subisce delle variazioni di volume in base alla temperatura e alla pressione.
- Infine, la QVD, visto prima come quota fissa, si ripresenta anche come quota variabile proporzionata al consumo.
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Attenti al prezzo
Viste queste precisazioni in merito alle voci che compongono il prezzo del gas, diventa di vitale importanza verificare attentamente nelle offerte commerciali a cosa si riferisce il prezzo del gas che viene offerto. Molto spesso capita che nel “prezzo di facciata” sono escluse le relative sottovoci (CMEM, CCR e QVD) e pertanto per avere il prezzo finito, che verrà poi pagata in bolletta, sarà necessario aggiungere anche questi valori.
Così facendo sarà possibile effettuare dei paragoni dettagliati ed evitare di fare delle valutazioni errate che potrebbero portare a pagare di più.
E con Revoluce?
Dimentica di tutti questi arzigogoli! Così come per la proposta “luce” e il prezzo al kWh tutto incluso e senza costi fissi, anche in questo caso utilizzeremo la formula del prezzo del Smc tutto incluso. L’unica differenza, rispetto alla fornitura di energia elettrica, è la presenza di un canone fisso per compensare l’alta stagionalità delle forniture gas.
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- Canone mensile: 5€
- Prezzo del Smc tutto incluso: variabile per regione
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Il totale da pagare, quindi, sarà dato dalla semplice moltiplicazione del prezzo incluso per i metri cubi consumati più il canone mensile.
Ecco i prezzi che offriremo:
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- 0,66 €/Smc per Lombardia, Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige.
- 0,68 €/Smc per l’Abruzzo.
- 0,69 €/Smc per Valle d’Aosta e Basilicata.
- 0,70 €/Smc per Umbria, Puglia, Molise e Veneto.
- 0,71 €/Smc per la Liguria.
- 0,72 €/Smc per Marche e Piemonte.
- 0,73 €/Smc per Emilia Romagna e Toscana.
- 0,75 €/Smc per la Campania.
- 0,77 €/Smc per la Sicilia.
- 0,79 €/Smc per il Lazio.
- 0,80 €/Smc per la Calabria.
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