In determinate situazioni è possibile rendere l’utenza non disalimentabile, ovvero impossibile da cessare anche in presenza di bollette non pagate. In questo articolo scendiamo nel dettaglio per comprendere come poterlo fare.
Sono diverse le notizie con eventi spiacevoli riguardanti le forniture di energia elettrica e gas. Per citarne una: 68enne residente a Livorno ha rischiato la vita per non aver pagato alcune bollette dell’energia elettrica.
Com’è possibile ciò?
L’anziana necessitava di un utilizzo continuo di un sistema meccanico per la ventilazione artificiale. Da quanto riportato la redazione del corriere.it la donna non era riuscita a pagare delle bollette e da lì sono scattate le procedure di recupero e sospensione, sino ad arrivare alla cessazione.
Fortunatamente con l’intervento delle forze dell’ordine la situazione ha avuto un risvolto positivo, ma se così non fosse stato?
Come rendere disalimentabile una fornitura
Forse non tutti sanno che alcune utenze sono classificate come “non disalimentabili” e pertanto non potrà mai essere cessata la fornitura di energia elettrica.
Uno dei casi per cui è possibile rendere la propria utenza non disalimentabile è proprio quello dell’episodio che ha visto coinvolta la 68enne di Livorno.
L’Autorità ARERA già dal 2015 ha previsto una procedura per rendere incessabili le forniture di energia elettrica strettamente associate a utilizzi di apparecchiature elettromedicali.
Pertanto le forniture non potranno mai essere sospese, nemmeno per morosità, ai clienti, definiti “non disalimentabili”.
Come fare richiesta
Tuttavia la cosa non è automatica, in quanto il fornitore con cui si ha attivo il contratto di fornitura non può sapere se all’interno di un’abitazione vi sia la necessità di utilizzare apparecchiature elettromedicali, pertanto occorre effettuare esplicita richiesta.
Per rendere la propria utenza non disalimentabile occorre richiedere il modulo alla propria società di vendita e una volta compilato restituirlo insieme ad un certificato dell’ASL dove si attestino le gravi condizioni di salute di uno dei membri del nucleo familiare, usufruitore dell’utenza.
Una volta presentata la richiesta la società di vendita farà le opportune verifiche e successivamente trasferirà la richiesta al distributore che dovrà rendere la fornitura non disalimentabile entro 5 giorni lavorativi
Con tale richiesta il cliente sarà anche avvisato prontamente nei casi di lavori programmati o di black-out improvvisi saranno presi i dovuti accorgimenti per garantire la salvaguardia del soggetto in pericolo.
Inoltre il cliente che utilizza delle apparecchiature mediche, visto il maggior consumo di energia elettrica dettato da quest’ultime, può effettuare la richiesta per poter beneficiare del bonus per disagio fisico.
Cessazione per morosità
Nel caso si sia in presenza di morosità per delle bollette non pagate, il fornitore, non potendo cessare la fornitura, potrà cessare il contratto amministrativamente.
Cosa vuol dire questo?
La fornitura continuerà ad essere attiva, ma il contratto di fornitura con la società di vendita sarà cessato.
Con questa procedura l’utenza verrà spostata nel cosiddetto mercato di salvaguardia, dove i fornitori vengono scelti in base a delle gare concorsuali effettuate direttamente dall’acquirente unico. Tuttavia in questo mercato il prezzo di ogni singolo chilowattora subirà una maggiorazione, dettata dall’alto rischio di morosità dei clienti.
Revoluce a supporto della povertà energetica
Può capitare che chi si ritrovi in situazioni del genere debba combattere anche con la povertà energetica, fenomeno in crescita in Italia.
Proprio per questo, visto e considerato l’imprevedibilità degli importi delle bollette, il servizio energia ricaricabile™ di Revoluce permette di potersi organizzare per tempo nel far fronte ai pagamenti delle proprie fatture, evitando spiacevoli sorprese e situazioni di perdurata morosità.