Il dubbio di quanto si dovrà pagare di energia elettrica nonostante la “casa vuota” attanaglia molti consumatori. In questo articolo sveliamo come stanno realmente le cose e di come abbattere questa “tassa” con Revoluce.
Ti piacerebbe pagare solamente quello che consumi senza costi fissi?
Oggi il 99,9% dei fornitori presenti in bolletta, nonostante il consumo sia zero, invia delle bollette con costi sproporzionati al reale utilizzo che si è fatto dell’utenza, mandando su tutte le ire i consumatori.
In questo articolo vogliamo approfondire il costo della bolletta di una “casa vuota” rispondendo così, una volta per tutte, alla domanda:
Quando dovrò pagare di luce per un’utenza attiva di una casa vuota?
Bene, armiamoci di carta, penna e calcolatrice e andiamo alla scoperta di quanto costa una casa vuota, energeticamente parlando!
Casa vuota, quanto mi costi?
Partiamo dal principio che per casa vuota intendiamo una casa dove il contatore è attivo ma effettivamente all’interno non ci vive nessuno.
Il periodo di vuoto può essere più o meno lungo per diversi motivi, come nel caso di un’immediata partenza o magari l’utenza di una seconda casa al mare o in montagna, utilizzata pochi mesi l’anno.
In ogni caso, nonostante la casa sia effettivamente vuota, potrebbe comunque capitare di avere un minimo di consumo per via di qualche elettrodomestico che magari non può essere cessato, come il frigorifero o piuttosto un motorino dell’acqua.
Di conseguenza, essendoci un minimo di consumo, si pensa che arriverà anche “un minimo da pagare”, ma a quanto corrisponde questo “minimo da pagare”? Come si calcola?
Il minimo da pagare
Giunti in questo paragrafo andiamo a capire quanto ci costa un’utenza attiva per una casa con un minimo di consumo o in certi casi anche pari a zero.
Per semplificazione di calcolo prenderemo i costi relativi al mercato di maggior tutela, in quanto gli stessi vengono aggiornati trimestralmente da parte dell’Autorità ARERA.
Questo perché?
Perché nel mercato libero le offerte sono svariate e di conseguenza anche i costi fissi potrebbero variare, non fornendo un calcolo preciso il nostro esempio didattico.
Una bolletta dell’energia elettrica è composta da:
- Costi fissi;
- Costi variabili.
I costi fissi, la parola stesso lo dice, sono dei costi che, indipendentemente dal consumo, verranno applicati per la fatturazione. Viceversa, i costi variabili, sono quelli che sono vengono proporzionati in base al consumo che si è effettuato.
Supponiamo che in un mese il consumo all’interno della propria “casa vuota” è stato pari a zero, con un contatore che ha a disposizione 3kW di potenza.
Così facendo saremo in assenza di costi variabili, in quanto il consumo è stato zero, tuttavia dovremmo andare a calcolare i costi fissi, i quali andranno a comporre il totale da pagare per il relativo mese di riferimento.
I costi fissi
I costi fissi per quanto riguarda il secondo trimestre 2022, che andranno a comporre la bolletta energetica a consumo zero, sono:
- Quota fissa energia, chiamata anche PCV (prezzo commerciale e vendita), pari a 51,54€ l’anno;
- Quota fissa trasporto, pari a 19,44€ l’anno;
- Quota potenza, pari a 20,28€ per ogni kW di potenza disponibile l’anno.
Se effettuiamo una simulazione di calcolo per un mese di fornitura e con un contatore con una potenza pari a 3kW, avremo:
- Quota fissa energia = 4,30€ (51,54€ diviso 12 mesi);
- Quota fissa trasporto = 1,62€ (19,44€ diviso 12 mesi);
- Quota potenza = 5,07€ (20,28€ x 3kW diviso 12 mesi).
Andando a sommare i tre valori, il totale è pari a 10,99€ a cui dovremmo aggiungere l’IVA:
- al 10% se la tipologia è domestico residente;
- al 22% se domestico non residente o altri usi.
Ciò sta a significare che, in ogni caso, pagheremo meno di 15€ al mese per mantenere attiva un’utenza di energia elettrica con consumo pari a zero.
Lo 0,2% che fa la differenza
Ricordiamo che il calcolo visto sopra è stato effettuato con le tariffe del mercato tutelato.
Le cose sono diverse per le tariffe del mercato libero, in quanto ogni fornitore può avere costi più o meno diversi per quanto riguarda la quota fissa energia o eventuali altre partite.
Ciò non sta a significare che il mercato libero non è conveniente, anzi, in certi casi risulta essere più vantaggioso per i consumatori finali, portandoli a ridurre il costo delle proprie bollette.
Come accennavamo all’inizio di questo articolo il 99,8% del mercato prevede dei costi più o meno sostanziosi per un’utenza che alimenta una “casa vuota”, tuttavia c’è un 0,2% che fa la differenza!
Ma perché proprio lo 0,2%?
Questa percentuale equivale ad un unico fornitore presente oggi nel mercato libero, che offre la possibilità di far pagare ai propri clienti solamente quello che si consuma.
Considerano che ad oggi, i fornitori che operano nella vendita di contratti di fornitura luce e gas, sono oltre 700 e per semplicità di calcolo prendiamo in considerazione il valore 700, facendo la proporzione 1/700, viene fuori che un fornitore equivale a circa lo 0,2% del numero totale.
Con Revoluce paghi solamente quello che consumi
Rullo di tamburi!
Indovina un po’? Quel 0,1% del mercato siamo noi di Revoluce!
Giunto fin qui, lasciaci spiegare come riusciamo a permettere ciò ai nostri clienti #revoluzionari!
Per farlo, in questo caso, non utilizzeremo solo parole ma ti mostreremo anche i fatti.
L’immagine qui sopra è estratta dall’area riservata di una nostra cliente #revoluzionaria e mostra il consumo giornaliero e la relativa spesa!
Grazie al nostro servizio di energia ricaricabile, sai sempre il costo di un singolo kWh. In questo esempio è pari a 23 centesimi, tutto incluso e senza ulteriori spese (prezzo inerente a Dicembre 2020).
In questo caso la nostra #revolucionaria, andando via di casa per le festività natalizie, ha pagato per ben 6 giorni la modica cifra di 12 centesimi al giorno.
Questo cosa vuol dire?
Che una “casa vuota” in un mese avrebbe generato una spesa di poco più di 3,50€ (tre euro e cinquanta centesimi), mantenendo così l’utenza attiva ad un minimo costo, equivalente più o meno a 3 caffè!
Ovviamente questo costo è variabile sulla base degli elettrodomestici attivi all’interno della propria abitazione. In questo caso gli elettrodomestici avevano un consumo complessivo di circa 600 watt al giorno!
Stanco di dover pagare bollette stratosferiche anche se non sei in casa e non consumi?
Scopri l’energia ricaricabile di Revoluce e paga solo l’energia che consumi, altrimenti ti rimborsiamo!