Il boom del fotovoltaico in Italia è stato reso possibile grazie all’incentivazione in conto energia. In questo articolo scopriamo il percorso del fotovoltaico in Italia tra il 2005 e il 2013.
Il fotovoltaico negli anni è stato soggetto a diversi interventi di incentivazione, anche in virtù delle direttive europee e dal pacchetto clima-energia 20-20-20, che puntava entro il 2020 a 3 obiettivi:
- ridurre del 20% le emissioni di gas a effetto serra;
- portare al 20% il risparmio energetico;
- aumentare al 20% l’utilizzo di energia rinnovabile.
Obiettivi che per 2/3 sono stati raggiunti e che hanno visto già gli occhi puntati al 2030 con nuovi obiettivi, questo in primis grazie anche alla massiccia campagna di incentivazione avuta tra il 2005 e il 2012, con i cosiddetti “Conti Energia”.
Ma cosa sono i conti energia?
I conti energia
Il conto energia è stato un programma che ha avuto, appunto, lo scopo di incentivare la diffusione del fotovoltaico, attraverso il riconoscimento ventennale di incentivi statali.
In totale sono 5 i conti energia che si sono susseguiti negli anni, tra il 2005 e il 2013, prevedendo una serie di benefici economici riconosciuti direttamente dallo Stato, sia sull’energia prodotta, sia su quella consumata che su quella “venduta” alla rete.
Il conto energia in Italia ha una storia che parte dal 2005 e si evolve in 5 diverse tappe.
Era il 19 settembre 2015 quando si è avuto il via libera per cominciare a poter installare impianti fotovoltaici sottoscrivendo contestualmente una convenzione con il GSE, il Gestore dei Servizi Energetici, per il riconoscimento degli incentivi.
Il primo conto energia fu aperto dal 2005 al 2007 e prevedeva il riconoscimento di un contributo per tutta l’energia prodotta. Nello specifico venivano riconosciuti quasi 50 centesimi di euro per ogni chilowattora prodotto dall’impianto fotovoltaico.
Successivamente il secondo e il terzo conto energia hanno visto la loro operatività tra il 2007 e il 2010.
Dal punto di vista dell’incentivazione non subirono grossi modifiche, mentre l’aspetto burocratico subì un notevole cambiamento, differenziando il riconoscimento gli incentivi per potenza e tipo di impianto.
Se fin qui l’utilizzo di impianto fotovoltaico veniva visto più come un investimento più che sulla possibilità di autoprodursi energia, con il quarto e quinto conto energia le cose cambiarono radicalmente.
Difatti, prima nel 2011-2012 con il quarto conto energia, e successivamente nel 2012-2013 con il quinto Conto Energia, venne introdotto un importante principio legato al premio dell’auto-consumo: la tariffa omnicomprensiva.
Con questo cambiamento il beneficio economico veniva riconosciuto esclusivamente sull’energia prodotta e autoconsumata, cosa che in precedenza risultava essere più svantaggiosa, in quanto gli incentivi erano di gran lunga superiori per l’energia immessa e rivenduta in rete.
Fine degli incentivi
Il quinto conto energia fu l’ultimo e terminò nel giugno del 2013.
Dal luglio del 2013 infatti vennero rese definitive una serie di detrazioni fiscali, ancora in vigore oggi, che in ogni caso rendono ancora interessante la possibilità di risparmiare sull’installazione di un impianto fotovoltaico e di conseguenza sulla spesa energetica.
Grazie all’incentivazione in conto energia è stato reso possibile far conoscere agli italiani questa tecnologia in grado di produrre energia direttamente dal sole.
Difatti, prima del lancio dei conti energia, l’Italia risultava essere agli ultimi posti in merito alla produzione da fonti rinnovabili, permettendo tutta una serie di sviluppi!
L’auto-produzione di energia elettrica rappresenta oggi una soluzione davvero smart, economica ed ecologica e con il progredire dello sviluppo tecnologico, e quindi con la possibilità di utilizzare batterie di accumulo, i cosiddetti storage, si avrà la possibilità di poter conservare quantità di energia maggiori, rendendo questa tecnologia sempre più curiosa.
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