Con il caro bollette vi è sempre più la necessità di utilizzare in modo intelligente gli elettrodomestici domestici. Uno tra questi è proprio il forno. Capiamo in questo articolo com’è possibile ottimizzare i suoi consumi e le differenze con il forno a microonde.
E’ risaputo che il forno è un grande nemico del risparmio energetico, in quanto funziona mediante elettricità, trasformando quest’ultima in calore grazie a delle apposite resistenze.
Devi sapere che un forno elettrico non consuma energia elettrica in maniera costante, ma ne assorbe di più nella fase iniziale quando avviene il riscaldamento.
Fatta questa premessa è possibile consumare meno sull’utilizzo del forno elettrico?
La domanda è si!
Partendo da una classe energetica efficiente, passando da una corretta manutenzione e da alcuni accorgimenti è possibile ridurre il consumo di questo elettrodomestico!
L'etichetta energetica
L’importanza della classe energetica è fondamentale per qualsiasi elettrodomestico e oggi è possibile visualizzare le caratteristiche di consumo attraverso le nuove etichette energetiche.
Per quanto riguarda le etichette di un forno elettrico, esse non fanno riferimento ad un tempo di cottura ben determinato identificabile in “consumo per ora”.
Il loro riferimento prevede un ciclo di cottura generico effettuato ad una temperatura di 200°C in caso di forno statico e 175 °C in caso di forno ventilato.
La differenza tra i due è che nel forno ventilato la diffusione del calore è più uniforme e garantisce una cottura dei cibi più rapida e uniforme. Inoltre consente di cuocere più pietanze contemporaneamente, perché il calore si distribuisce in maniera uniforme
Mentre, la cottura dei cibi nel forno statico, è più lenta e più mirata.
Di conseguenza la modalità ventilata consuma meno rispetto alla modalità statica.
5 consigli per consumare meno con il forno elettrico
Per come è costruito, è normale che un classico forno da incasso debba consumare molta corrente.
Questo non vuol dire, però, che non si possa risparmiare e ottimizzare il suo consumo, avendo un atteggiamento pro attivo verso tutto ciò che va a comporre la propria spesa energetica.
Un primo consiglio lo abbiamo già anticipato nel paragrafo precedente, ovvero usare un forno ventilato, per ridurre i tempi di cottura. Ovviamente in questo caso si dovrà fare i conti anche con le ricette.
Un altro consiglio per la riduzione del suo consumo è l’utilizzo del preriscaldamento.
L’abitudine di molti è quella di accendere il forno per riscaldarlo, obbligati in un certo modo anche dalle ricette. Tuttavia qui bisogna fare una scelta sulle base delle proprie priorità.
Evitare il preriscaldamento può ridurre notevolmente i tempi di cottura e di conseguenza il consumo.
Se proprio non si volesse abbandonare il preriscaldamento è sempre possibile risparmiare sui consumi del forno grazie allo spegnimento anticipato, ovvero ultimare la cottura delle proprie pietanze a forno spento (almeno una decina di minuti prima del tempo desiderato), ovviamente senza aprire lo sportello.
In questo modo il cibo continuerà a cuocersi senza ulteriore spreco di corrente.
Il terzo consiglio, così come per il frigorifero anche per il forno, riguarda la sua apertura.
Aprirlo il meno possibile è utile ai fini di ridurre il consumo: ogni volta che si apre lo sportello, viene dispersa la temperatura, motivo per cui il suo assorbimento sarà maggiore per riportarla a quella impostata.
Sembrerebbe superfluo, ma anche utilizzare contenitori adatti alle cotture in forno riduce il suo consumo, in quanto mantengono il calore in modo efficace.
Infine, il quinto ed ultimo consiglio, riguarda la pulizia del forno.
Spesso viene sottovalutato questo aspetto dal punto di vista dei consumi, ma un forno unto e pieno di incrostazioni rende più difficoltosa la diffusione del calore, aumentando così l’assorbimento.
Forno tradizionale o a microonde?
Ormai oggi vi sono diverse soluzioni alternative all’utilizzo del forno, fornetti elettrici, friggitrice ad aria, coperchi magici e quant’altro.
Un’alternativa veterana è senza dubbio quella del forno a microonde.
A primo acchito si potrebbe non preferire l’utilizzo del microonde per via di quel risultato quasi lessato delle pietanze.
Ciò è dovuto dal fatto che le onde elettromagnetiche scuotono le molecole d’acqua presenti nel cibo, cuocendolo dall’interno verso l’esterno.
Tuttavia le differenze, a livello di consumo energetico, sono notevoli!
Un forno da incasso, da circa 70 litri, può arrivare ad assorbire tra i 2000 a 3000 watt, mentre un microonde tra i 1100 watt e i 2300 watt, in base alla funzione utilizzata (grill, ventilata, defrost, ecc…).
Revoluce e i consumi giornalieri
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Si può ridurre l’utilizzo della lavatrice piuttosto che di un altro elettrodomestico, ma se non si ha la consapevolezza di quanto si consuma, a che serve ciò?
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