Hai aderito ad un’offerta ma subito dopo te ne sei pentito? Questo articolo fa proprio per te, in quanto parleremo di come annullare un contratto sottoscritto, grazie al diritto di ripensamento.
Esausto di ricevere continue chiamate con la promessa di farti risparmiare, hai ceduto all’ultima chiamata dell’operatore di turno, effettuando la registrazione vocale e aderendo alla sua offerta.
Dopo che hai messo giù i dubbi e le perplessità hanno cominciato a farsi sentire e non sei tanto più sicuro di voler proseguire nell’attivazione del contratto e ti starai chiedendo se puoi annullarlo e, puff, magicamente ti ritrovi su questa pagina.
Niente paura, nelle righe di seguito avrai modo di scoprire quali passi compiere affinché puoi annullare il contratto, tuttavia non sempre è fattibile.
Diritto di ripensamento: che cos’è?
Il diritto di ripensamento è un diritto dei consumatori che permette di annullare, quindi non mandare in attivazione, un contratto di fornitura sottoscritto “a distanza”.
Con il termine “a distanza” significa fuori dai locali dell’esercizio commerciale, i più comuni sono i contratti sottoscritti tramite telefono o porta a porta.
Tale diritto potrà essere esercitato, senza alcuna penalità e senza indicare una motivazione specifica, entro il termine di 14 giorni dalla data di sottoscrizione del contratto.
Questo vuol dire che il contratto potrà andare in lavorazione trascorsi 14 giorni, in modo da poter permettere al consumatore eventuali ripensamenti.
Tuttavia bisogna stare ben attenti quando si firma o si conferma un contratto, in quanto potrebbe essere richiesta la rinuncia al diritto di ripensamento.
La rinuncia al diritto di ripensamento
Sempre più contratti e operatori per anticipare i tempi di attivazione del contratto hanno inserito nelle loro proposte una casella che prevede la rinuncia al diritto di ripensamento da parte del cliente.
Questo cosa vuol dire?
Vuol dire che dando il consenso a tale clausola, il contratto va immediatamente in lavorazione e non si avrà diritto ai 14 giorni per ripensarci.
Non entriamo nell’aspetto giuridico della questione, ovvero se tale clausole possa essere definita vessatoria o meno, tuttavia è opportuno stare ben attenti.
Magari si aderisce al contratto in quanto esausti dagli svariati tentativi di vendita, con l’idea di poterci ripensare subito dopo ma, invece, non attenzionando cosa si è firmato o confermato si rinuncia a tale diritto, rendendo vano qualsiasi tentativo di annullamento.
Motivo per cui occhi e orecchie sempre ben aperti!
Diritto di ripensamento: com’è possibile esercitarlo?
Quando viene sottoscritto un contratto cartaceo o per vie telefoniche vi è l’obbligo, da parte del venditore, di lasciare una copia, conforme all’originale, con su allegato anche il modulo per poter esercitare il diritto di ripensamento e i recapiti a cui è possibile inviarlo.
Attenzione ai contratti chiusi tramite telefono, in quanto spesso fanno rinunciare alla versione cartacea del contratto, motivo per cui non arriverò nessuna copia e quindi nessun modulo.
Motivo per cui è opportuno appuntarsi il nominativo del fornitore, in modo da potervi mettere in contatto anche successivamente.
Una volta compilato correttamente il modulo occorre spedirlo al fornitore, ricorda la cosa fondamentale di farlo entro 14 giorni.
Il consiglio che ci sentiamo di dare è quello di farlo sempre tramite un mezzo che possa darti la conferma di invio e ricezione, come fax, PEC o raccomandata.
Se eserciti il diritto di ripensamento tramite il servizio clienti del fornitore non avrai una prova della presa in carico e potrai avere problemi, in caso di mancata accettazione, a dimostrare di averlo effettivamente esercitato, correttamente ed entro le tempistiche.
Con Revoluce posso esercitare il diritto di ripensamento?
Certo! Entro 14 giorni dalla data di adesione.
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