La voce “spesa per il trasporto” è una delle tante presenti nella bolletta del gas. In questo articolo approfondiremo cosa comprende questa voce e perché si paga.
Ed eccoci al secondo appuntamento di “alla scoperta della bolletta del gas”, dove oggi approfondiremo la voce “spesa per il trasporto” o più comunemente conosciuta come “spesa per il trasporto e gestione del contatore”.
Nel primo incontro abbiamo approfondito la voce di spesa relativa ai servizi di vendita e abbiamo visto come dietro alla semplice parola “prezzo del gas” in realtà si nascondono altrettante voci, che possono fare la differenza quando ci si approccia a nuove offerte.
Sarà lo stesso per i servizi di trasporto? Scopriamolo insieme.
Innanzitutto, prima di addentrarci su cosa compone questa voce, capiamo il suo significato, quindi perché vengono chiamati servizi di trasporto.
Come di consueto partiamo sempre dalla definizione tecnica che viene identificata dall’ARERA:
“Comprende gli importi fatturati per le diverse attività che consentono ai venditori di consegnare ai clienti finali il gas naturale da loro consumato. Corrisponde agli importi relativi ai servizi di trasmissione/trasporto, distribuzione e misura (ovvero lettura del contatore e messa a disposizione dei dati di consumo). Comprende anche gli importi fatturati relativi alle componenti relative all’incentivazione e al recupero della qualità del servizio e ai meccanismi perequativi dei suddetti servizi.”
Bene, adesso cerchiamo di renderla facilmente comprensibile a tutti i nostri lettori.
In questo articolo abbiamo visto quali sono gli attori che compongono la filiera, dalla produzione fino al consumo.
Il gas per arrivare fino alle nostre case, quindi, deve essere trasportato e i contatori, che registrano il consumo, devono essere letti.
Proseguendo nell’analisi di questa voce di spesa scopriamo come la tariffa è binomia, ovvero composta da due quote:
- Una variabile in base a degli scaglioni;
- Una fissa annua, che varia in base alla potenza del contatore del gas.
La quota variabile
Gli scaglioni di riferimento a cui abbiamo fatto riferimento, sono calcolati in base al consumo annuo della fornitura e sono i seguenti:
- da 0 a 120 smc;
- da 121 a 480;
- da 481 a 1.560;
- da 1.561 a 5.000;
- da 5.001 a 80.000;
- da 80.001 a 200.000;
Ma non è finita qui, a sua volta la quota variabile è composta da altrettante componenti, che esclusivamente per pura informazione le approfondiamo:
- τ3, a copertura dei costi di distribuzione, a sua volta differenziata in base allo scaglione di consumo;
- QT, a copertura dei costi sostenuti per il servizio di trasporto del gas fino alle reti di distribuzione. Il prezzo varia in base a sei diverse aree del territorio nazionale e, all’interno di ogni area, varia nelle diverse località;
- RS, a copertura dei costi per incentivare il miglioramento della qualità del servizio;
- UG1, componente che serve per garantire che gli importi pagati, dai clienti finali, per la tariffa di distribuzione, corrispondano a quelli riconosciuti alle diverse imprese di distribuzione, inoltre garantisce la copertura di eventuali conguagli tariffari a favore dei fornitori.
La quota fissa
Fin qui abbiamo visto da cosa è composta, nei minimi dettagli, la quota variabile relativa alle spese per il trasporto, adesso ci concentreremo sull’approfondimento della quota fissa.
Come anticipato la quota fissa è su base annua e varia in base:
- alla posizione geografica del contatore;
- in base alla portata, ovvero potenza.
In riferimento al 2° trimestre del 2022, per i consumatori domestici ancora nel mercato tutelato oscilla tra i 50€ e gli 80€.
Come per la quota variabile, anche la quota fissa è composta da alcune componenti. Vediamole insieme:
- τ1, a copertura delle attività di distribuzione, misura e commercializzazione, ovvero per distribuire, misure e vendere il gas.
- ST e VR, a copertura dei costi contrattuali relativi alle gare di affidamento dei servizi di gas ai distributori;
- QT, componente a copertura delle spese per il trasporto del gas fino alle reti di distribuzione.
Vedi quanto è articola una bolletta?
Consumatore (mezzo) informato, consumatore (mezzo) salvato
Ci teniamo che i nostri lettori siano informati e consapevoli e sappiano ciò che pagano realmente, e dettagliatamente, con la bolletta del gas.
Potresti pensare che saperlo o meno non cambi l’importo delle tue bollette, è vero. Tuttavia sarai più consapevole di ciò che compone una bolletta del gas e potrai argomentare concretamente quando qualche venditore truffavendoli tenterà di raggirarti per forzare la sottoscrizione di un contratto!
Difatti i costi fissi, come le “spese per il trasporto e gestione del contatore” sono stabiliti dall’Autorità e per obbligo di legge devono essere uguali per tutti i fornitori.
Nessun fornitore, o peggio venditore, potrà mai e poi mai eliminare questi costi dalle tue bollette, pertanto diffida da chi ti racconta queste storielle.
Scopri la guida completa sul gas
In questo articolo abbiamo visto nel dettaglio da cosa è composta la voce “spesa per il trasporto e gestione del contatore”, e abbiamo potuto constatare che dietro il mondo delle bollette c’è tanto da sapere per restare informati ed evitare le truffe.
Nel prossimo appuntamento “Alla scoperta della bolletta del gas” andremo ad approfondire un’altra voce, quella degli oneri di sistema.
Se vuoi scoprire ancora di più sul gas, scarica la guida completa e rimani informato e tutelato!