Ci eravamo lasciati a fine Gennaio con il PUN che aveva fatto registrare un bel -41% rispetto a Dicembre. Con l’avanzare di Febbraio i prezzi sembrerebbero essere stabili, anzi indirizzati verso una lenta e continua discesa. Cosa è meglio fare allora?
Negli ultimi tempi abbiamo assistito ad una significativa crisi energetica con un notevole aumento dei prezzi dell’energia elettrica e del gas, i quali hanno fatto registrare record mai visti prima.
Tuttavia negli ultimi due mesi le valutazioni all’ingrosso sembrano essersi calmierate, con riduzioni che raggiungono anche il 50% in un solo mese.
E’ opportuno ricordare come prima a Ottobre 2022 e poi a Gennaio 2023 vi è stata una riduzione del valore medio del PUN rispettivamente del 50% e del 40%.
Anche Febbraio sembra andare verso una riduzione, seppur minima (-5% su Gennaio), ma è sinonimo di ottimismo verso un ritorno alla normalità.
Inoltre il calo dei prezzi dell’energia – secondo Paolo Gentiloni commissario europeo all’Economia – dovrebbe consentire ai governi di eliminare gradualmente le misure di sostegno all’energia e di rendere più mirate quelle rimanenti.
Prezzi in discesa, conviene fissare?
Con la discesa dei prezzi anche i fornitori del mercato prendono un po ‘di ottimismo e sono comparse nuovamente alcune offerte a prezzo fisso con prezzi bloccati a 12 o 24 mesi.
Di conseguenza altrettanti consumatori, allettati da questa possibilità, si staranno chiedendo cosa fare in questo periodo: conviene fissare o tenersi ancora il variabile?
Già qualche mese fa, noi di Revoluce, avevamo fatto un’analisi con il nostro Tutor Conciliatore, Giovanni Riccobono, per far comprendere meglio ai consumatori come stavano le cose.
Oggi questa analisi va riproposta e condivisa, in quanto da una parte è vero che il prezzo fisso possa far gola, ma dall’altra le previsioni di qua ai prossimi mesi, salvo episodi che potrebbero incidere in maniera eclatante, sembrerebbero andare verso la direzione opposta agli aumenti.
Oggi le migliori offerte a prezzo fisso disponibili nel mercato hanno un range che va da 26 centesimi al chilowattora fino ad arrivare ai 30 (altre offerte superano anche questi valori).
Mentre Febbraio ha un valore medio del PUN (al 15/02) pari a 166,43€/MWh, ovvero quasi 17 centesimi al chilowattora.
Ora è risaputo che non è possibile paragonare un’offerta a prezzo fisso, la quale trasla il proprio prezzo nei 12 o 24 mesi bloccati, a confronto con un valore medio del PUN, che possiamo considerare una foto istantanea del momento.
Però ciò può portare a diverse considerazioni.
Conclusioni
Sicuramente prendere una decisione non è facile e neanche noi siamo in grado di dare una sentenza definitiva se conviene bloccare o meno, ognuno deve effettuare la propria valutazione in merito alle proprie esigenze e possibilità.
Per una maggiore comprensione delle dinamiche attuali ti mostriamo questo video di Marco Montemagno, volto noto nel mondo del web.
Come avrai potuto ascoltare quanto si parla di guadagno si tende sempre ad andare verso la certezza, mentre quando si parla di perdere, dover dare del denaro nel caso specifico, ci si giocano le chance.
Discorso analogo può essere fatto in merito al tipo di offerta da scegliere: certezza di avere un prezzo bloccato per i prossimi mesi o variabile con i rischi annessi e connessi?
Il problema è che l’incertezza di un’offerta a prezzo variabile spesso viene sempre vista solamente dal punto di vista di un possibile rialzo, non considerando che i prezzi possono variare anche al ribasso.
Basta guardare, come citati ad inizio articolo, i mesi di Ottobre e Gennaio dove si sono verificate riduzioni di quasi il 50%. Come si sarà sentito in quel momento chi aveva un’offerta a prezzo fisso?
Certo anche qui si aprirebbero ulteriori considerazioni, come quelle di comprendere il valore dell’offerta, la durata, ecc…ma crediamo che il succo del discorso sia chiaro!
Oggi l’unica certezza che puoi avere è quella dei tuoi consumi
Come abbiamo visto fin qui, sia parlando di prezzo fisso che di prezzo variabile, quello che si può fare è basarsi solamente su valutazioni e previsioni, non c’è nessuna certezza.
In uno scenario del genere, oggi, l’unica certezza la si può trovare nei propri consumi.
Non dimentichiamo che il totale da pagare è sempre dato da prezzo x consumo e se in qualche modo non si può intervenire sulla variabile prezzo, possiamo invece fare qualcosa nel consumo.
In particolar modo oggi grazie alla possibilità di visualizzare i propri consumi giornalieri si può comprendere quando effettivamente si sta consumando tanto e di conseguenza intervenire tempestivamente, evitando cosi le cattive sorprese.
Se in più aggiungiamo la possibilità di conoscere oltre al consumo anche la spesa, il vantaggio aumento.
Noi di Revoluce, per esempio, negli ultimi anni abbiamo investito nella creazione dell’APP Enrica in grado di aggiornare i nostri clienti, ogni giorno, su quella che è la propria spesa energetica, in modo da poter sapere, ancora prima dell’emissione della bolletta, quanto si dovrà pagare.
Come dice il nostro Giuseppe Dell’Acqua Brunone: conoscere il consumo giornaliero permette di analizzare le proprie abitudini di consumo, prevenire gli sprechi e, soprattutto, di verificare subito i benefici economici di attuare una politica di riduzione dei consumi, cosa di vitale importanza in particolar modo nei periodi molto delicati.