L’evoluzione che hanno avuto i contatori di energia elettrica è tutt’altro che scontata, a breve capirete perché.
Oggi abbiamo dei contatori di ultima generazione – gli open meter – che ci permettono di avere una miriade di informazioni sui nostri consumi e stili di vita.
I primi modelli oltre a non essere elettronici, avevano anche dei margini di errore, dettati dai sistemi utilizzati, non proprio precisissimi.
Ripercorriamo insieme quello che è stato dell’evoluzione dei contatori, fin dalla nascita del primo modello.
Il 1° contatore
La necessità di realizzare dei contatori è nata quando, alla fine del 1800, incominciò a costruirsi un vero e proprio mercato dell’energia elettrica con fornitori ed utenti.
Divenne, quindi, quasi fisiologico ideare uno strumento in grado di quantificare i consumi, in modo da poter attribuire il giusto controvalore commerciale.
Il primo modello fu realizzato nel 1879 dal noto inventore Thomas A. Edison, dove il sistema era basato su un processo elettrolitico.
Il processo consisteva nel far attraversare un minerale dalla corrente elettrica, attraverso il processo elettrolitico, avveniva l’estrazione di zinco.
In questo caso, la funzione del contatore, era quella di misurare la quantità di zinco estratta per quantificare quanta energia elettrica si era utilizzata.
Il contatore a pendolo
Con il passare degli anni e il prodigarsi degli studi, cambiano i modelli di contatori presenti, come quello inventato dal fisico Hermann Aron nel 1884, che realizzò un contatore sfruttando il moto del pendolo.
Il modello consisteva in una scatola contenente due orologi a pendolo identici.
L’unica differenza era che il movimento di uno dei due pendoli era accelerato grazie all’utilizzo di una elettrocalamita, attraversata da corrente elettrica: più era lo scarto fra i due pendoli, maggiore era il consumo di energia elettrica effettuato.
Il bando
Nonostante l’ingegno e gli sforzi di allora per realizzare dei contatori sempre più evoluti, gli stessi risultavano poco pratici e non molto accurati, tanto da indurre l’allora Comune di Parigi a bandire un concorso per la progettazione di contatori elettrici.
La proposta vincitrice del bando fu quella dell’ingegnere e inventore ungherese Ottó Bláthy, successivamente perfezionata da Galileo Ferraris, che prevedeva un disco metallico rotante in grado di contare i giri e di conseguenza i consumi.
Per oltre un secolo questo sistema fu alla base per la maggior parte dei modelli di contatore realizzati, anche per quelli installati circa vent’anni fa: il modello elettromeccanico.
La svolta
Il vero cambiamento è avvenuto circa vent’anni fa, nel 2001, quando ha avuto inizio la modernizzazione dei contatori con l’avvento dei contatori elettronici in grado di essere tele-gestiti a distanza.
Da allora, nel 2016, si è avviato un nuovo processo di aggiornamento con i contatori 2G, ancora più precisi in grado di fornire informazioni in tempo reale ai consumatori di energia elettrica.
Questo nuovo processo dovrebbe essere concluso entro il 2024, indipendentemente dalla società di vendita!
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