Nuovi tagli ai volumi di gas verso l’Unione Europea. I prezzi del gas schizzano nuovamente alle stelle. Emergenza nazionale sempre più vicina.
Con la fine del mese di Marzo sembrava che le cose, pian piano, stavano andando verso la giusta direzione: prezzi in costante diminuzione e tanta speranza di tornare alla normalità quanto prima.
Ma purtroppo è bastato un nuovo taglio annunciato, da Gazprom all’Eni, con conseguente stop ai flussi via gasdotto, per far cambiare immediatamente il trend dei prezzi e far tornare a parlare di emergenza nazionale.
Il costo del metano all’ingrosso, in riferimento alle borsa olandese, è schizzato ad un +43% in una solo settimana, passando da 82,5 a 117,74 euro al megawattora, con un picco di 132 euro che si è registrato, coincidenza del caso, proprio Venerdì 17.
Emergenza nazionale
La giornata di ieri si è aperta con brutte notizie per l’Italia: a fronte di una richiesta giornaliera da parte di Eni pari a circa 63 mln di metri cubi, Gazprom ha comunicato che ne fornirà solo il 50%.
Inoltre, se il taglio delle forniture dovesse andare avanti, dalla prossima settimana il Ministero della Transizione Ecologica potrebbe alzare il livello di crisi del sistema gasiero nazionale, portandolo dalla soglia di preallarme a quella di allarme.
Se scattasse il livello di allarme, il Ministero della Transizione Ecologica potrebbe chiedere a Snam, il principale trasportatore di metano nel paese, di chiedere a sua volta alle industrie di ridurre volontariamente i loro consumi, come prevedono i contratti di fornitura.
In ogni caso, il Ministro Roberto Cingolani, assicura che ci siano diverse contromisure pronte.
Nel frattempo a pagarne le conseguenza sono sicuramente i clienti finali, che continuano a pagare a caro prezzo le proprie bollette.
Quanto sarà ancora sostenibile questa situazione?
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