Il 2020 è l’inizio di una nuova era. Siamo entrati in un nuovo decennio. Sono state gettate le basi per una Terza Guerra Mondiale. Il Coronavirus ci sta affliggendo. Le fiamme hanno avvolto l’Australia. Insomma, non siamo partiti nel migliore dei modi. Vogliamo dunque alleggerire la tensione e parlare di un argomento più leggero e sicuramente inerente il mondo dell’energia. Il rinvio della fine del Mercato Tutelato. Cerchiamo, in quest’articolo, di capire i motivi di questo slittamento e in che modo incide su Revoluce. Il Mercato Libero conviene, sì o no?
Mercato Libero: cos’è?
Dal 1962, in Italia, c’è stato un solo soggetto alla produzione e alla distribuzione dell’energia. L’ENEL, Ente Nazionale Energia Elettrica. Dove non arrivava la sua portata, ACEA gestiva la zona di Roma e A2A le province di Milano e Brescia.
Si è andati avanti così fino al Decreto Bersani nel 1999. In quell’anno furono recepite le indicazione europee per avviare un processo di liberalizzazione dell’energia con lo scopo di garantire il graduale passaggio da un regime di monopolio a uno di libera concorrenza.
Dal 2007 (anno in cui un cittadino poteva scegliere un fornitore del Mercato Libero per la propria casa) ad oggi, l’Italia si è spaccata in due:
- Il Mercato Libero.
- Il Mercato Tutelato (o Maggior Tutela).
Il regime di Maggior Tutela prevede per i consumatori tariffe definite e gestite dall’attuale ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) ogni tre mesi. Questa situazione doveva durare, in principio, 10 anni: il tempo necessario per scegliere un ente del Mercato Libero.
La durata della Maggior Tutela ha subito già tre proroghe. Con questa di cui stiamo discutendo… quattro.
Sono circa 20 milioni i consumatori che acquistano energia da un operatore in Maggior Tutela. Contestualmente si contano sul mercato più di 700 operatori.
Quando cesserà il regime di Maggior Tutela?
Secondo il Dl 30 dicembre 2019, n. 162 “Decreto Milleproroghe 2019” nello Stralcio per le disposizioni in materia di ambiente, energia, territorio, riorganizzazione del Gestore dei Servizi Energetici (GSE) – (Gu 31 dicembre 2019, n. 305), a decorrere dal 1 Gennaio 2022 il regime di Maggior Tutela cesserà di esistere.
In soldoni, tutti gli utenti finali dovranno scegliere un fornitore del libero mercato.
Cosa succederà in quella data?
Di preciso ancora non si sa. Quel che è certo è che la fornitura di gas e luce non sarà sospesa ma si passerà a tariffe probabilmente più alte della Maggior Tutela. Quanto pagheranno i cittadini per il servizio e a chi resteranno le utenze è però ancora tutto da vedere.
Ecco un estratto dalla Diretta Facebook di Lunedì, 2 Dicembre 2019 in cui Giuseppe – il nostro CEO e Founder – parla proprio di quest’argomento.
Perché questo slittamento?
Nel Novembre 2019 il presidente dell’ARERA, Stefano Besseghini, ha esposto le sue perplessità circa la liberalizzazione:
“Nel settore elettrico, il servizio di Maggior Tutela costituisce ancora il metodo di fornitura cui i clienti di piccola dimensione (uso domestico residente e non residente, ndr) ricorrono più frequentemente. Sono soprattutto i clienti domestici rispetto a quelli non domestici a restare ancorati alla maggior tutela”.
Per l’ARERA lo scarso passaggio dei clienti al Mercato Libero negli anni 2018 e 2019 significa un cambiamento più lento di quanto si pensasse.
Per la liberalizzazione completa, il presidente ARERA chiede norme precise e ben definite al fine di
“perseguire nel modo più efficace l’obiettivo di completa liberalizzazione dei mercati dell’energia e di interventi volti a favorire la promozione di una effettiva concorrenza”.
Besseghini continua sostenendo che questo slittamento servirà per rispettare
“i principi di gradualità, trasparenza, competitività delle offerte e consapevolezza del consumatore”.
Il Ministro per lo Sviluppo Economico Stefano Patuanelli, invece afferma che dietro il rinvio della completa liberalizzazione ci sia la mancanza dell’utenza di una piena comprensione della situazione. È impossibile pensare, quindi, ad un’uscita in toto dalla Maggior Tutela ed auspica una transizione frazionata.
“La questione legata al superamento del regime tariffario di maggior tutela prevede la cessazione dal 1 luglio 2020, credo che questo processo debba essere accompagnato da una maggior consapevolezza dei clienti e da un aumento dei venditori, cosa che oggi non consente un’uscita da quel mercato immediata e tout court dal 2020”.
Cosa fare nell’attesa?
Tra spese per Trasporto, Distribuzione e Oneri di Sistema, il prezzo per la Materia Prima rappresenta solo il 40% della spesa totale. ¼ dei costi va a finire negli Oneri di Sistema, che dal 2010 al 2019 sono passati da 5 a 10 miliardi.
All’interno di questi Oneri di Sistema ci sono costi che definire “opachi” è un eufemismo. Trovi un approfondimento qui.
Questo problema si ripercuote anche sui costi. Secondo gli ultimi dati Eurostat le bollette italiane sono tra le più care d’Europa. Infatti, ogni mese nel nostro Paese si spende molto di più che in Inghilterra, Francia e Olanda. Come fare allora per uscire dall’incubo?
Se è vero che per una scelta consapevole il cliente dovrebbe sapere con certezza quanto spende per l’energia, la soluzione è semplice. Bisogna affidarsi a società che ti dicono realmente quanto spendi per quello che consumi.
Ciò che conviene certamente fare al momento è affidarsi ai nuovi contatori 2G (trovi un approfondimento sui loro vantaggi qui). In più, consigliamo di effettuare periodicamente della auto-letture per evitare sorprese al momento della fine della Maggior Tutela.
Noi vogliamo suggerirti una soluzione. Si chiama Revoluce ed è la prima energia ricaricabile facile, economica e trasparente che rivoluziona il modo in cui acquisti energia per la tua casa grazie ad un prezzo al kWh tutto incluso e senza costi fissi. Il totale da pagare è dato semplicemente dalla moltiplicazione del prezzo tutto incluso x i consumi e non c’è nessun onere extra da applicare!
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