Arriva l’aggiornamento trimestrale da parte di ARERA. Come stanno le cose per i consumatori di energia elettrica e gas?
Come di consueto arrivano gli aggiornamenti tariffari da parte dell’Autorità ARERA che regolamenta anche i settori di energia elettrica e gas.
Le previsioni, secondo Nomisma Energia – società di consulenze economiche, parlavano di un aumento del 17% per quanto riguarda i costi di energia elettrica e un +27% per quelli del gas.
Rispetto alle percentuali pubblicate dall’ARERA potrebbe sembrare che le stime abbiano fatto cilecca, ma in realtà non è proprio cosi.
L’aumento, seppur minimo, è stato contenuto dagli grazie agli interventi messi in campo dal Governo: in assenza di tali interventi ci si sarebbe aggirati in un incremento intorno al 45% della bolletta gas e al 15% di quella elettrica.
“Stabili elettricità (+0,4%) e gas” è quanto emerge dal comunicato stampa dell’Autorità.
I prezzi del 3° trimestre
L’aggiornamento del secondo trimestre aveva lasciato ben sperare, in quanto vi era stata una flessione dei costi di circa il 10%.
Purtroppo i nuovi aggiornamenti tornano, in minima parte, gli aumenti e gli italiani dovranno prepararsi ad un’estate molto calda, su tutti i punti di visita.
Dal 1° luglio 2022, e fino al 30 Settembre, il prezzo di riferimento dell’energia elettrica per il cliente tipo sarà di 41,51 centesimi di euro per chilowattora. Mentre per quanti riguarda il gas sarà di 123,62 centesimi di euro per metro cubo (quest’ultimo invariato rispetto al precedente trimestre).
E nel mercato libero?
Nel mercato libero le cose sono leggermente diverse: tra offerte a prezzo fisso e a prezzo variabile viene difficile avere una visione chiara.
Oggi ci sono aziende che stanno ancora offrendo dei listini a prezzo fisso, seppur il prezzo della sola componente materia è abbastanza considerevole per poterlo considerare un vantaggio.
Basti considerare come, in linea di massima, il valore del PUN per i mesi Aprile e Maggio è risultato essere al di sotto di diverse offerte a prezzo fisso.
Motivo per cui l’andamento dei prezzi all’ingrosso lasciava ben sperare fino alla metà del mese di Giugno dove, a seguito degli ulteriori tagli all’importazione del gas, i prezzi sono schizzati nuovamente verso l’alto, registrando aumenti +25% in sette giorni, facendo chiudere cosi il prezzo medio a +18% rispetto a Maggio e l’apertura del Luglio non da segni di miglioramento (valore pun 1 Luglio 370,68€/MWh).
La crisi energetica continua
La crisi energetica non si arresta.
Si sperava che con l’avvento dell’estate, e quindi la riduzione dei consumi di gas, le cose sarebbero andate diversamente, almeno per qualche mese.
Invece il caldo torrido che si è abbattuto sull’intera penisola ha portato, inevitabilmente, ad un maggior utilizzo dei condizionatori.
Ed essendo ancora dipendenti in gran parte dal gas russo, la situazione non è cambiata di molto rispetto alla scorsa primavera.
E con Revoluce?
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