Come variare la potenza del contatore

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Hai installato nella tua abitazione un condizionatore o un elettrodomestico che necessita di tanta energia? La tua quota potenza installata non è più sufficiente a soddisfare il tuo fabbisogno ed il contatore scatta di frequente? In questo articolo capiamo com’è possibile aumentare la potenza del proprio contatore.

Devi sapere che la potenza di un contatore può essere aumentata o diminuita a seconda delle tue esigenze di consumo. 

Nella maggior parte dei casi non è necessario sostituire il contatore, a meno che il modello installato non sia compatibile con il nuovo livello di potenza o presenti un malfunzionamento (come il display guasto).

Fare un aumento o una diminuzione di potenza è un’operazione molto semplice. e veloce. La puoi richiedere al tuo fornitore e in alcuni casi (come il nostro) puoi gestire il tutto in totale autonomia nell’area riservata di MyRevoluce.

Che potenza ha il mio contatore di energia?

La potenza del contatore si misura in chilowatt (kW) e rappresenta il limite massimo che possiamo assorbire dalla rete elettrica.

Se superiamo questo valore il contatore scatta, ovvero si è costretti a dover spegnere qualche elettrodomestico per poter riattivare l’interruttore del contatore.

La tua quota potenza è sempre indicata sulla bolletta elettrica, dove troverai sia la potenza contrattuale impegnata sia la potenza disponibile, pari al 10% in più rispetto a quella impegnata.

Considera che per una classica utenza domestica la potenza impegnata è di 3 kW, mentre quella disponibile è pari a 3,3 kW (3% + il 10% di tolleranza).

Ciò significa che il contatore non scatterà fin quando non supererai la potenza disponibile. 

Il distacco di un contatore elettrico di nuova generazione, salvo sbalzi improvvisi e quantitativamente importanti di corrente, avviene dopo 3 ore dal superamento prolungato della potenza disponibile.

Raggiunti i 182 minuti di potenza in eccesso, il contatore provvederà autonomamente al distacco.

Quali sono i livelli di potenza disponibili?

Con la riforma delle tariffe elettriche (dal 1 gennaio 2017) c’è una maggiore possibilità di scelta di potenza impegnata. 

Difatti è stata introdotta  una gradualità più fitta rispetto a quanto previsto in precedenza. In questo modo l’utente può individuare il livello più adatto alle proprie esigenze.

In particolare si può chiedere di aumentare o diminuire la potenza contrattualmente impegnata:

  • di 0,5 kW, fino a 6 kW;
  • del valore di 1 kW, oltre 6 kW e fino a 10 kW;
  • pari a 5 kW oltre 10 kW e fino a 30 kW.

 

Nella fascia più comune il cliente può richiedere una potenza impegnata di 0,5, 1, 1,5 kW e così via fino a 6 kW.

In bolletta sono presenti anche dei costi fissi proporzionati alla potenza del contatore. In linea di massima sono circa 20€ all’anno per ogni kW di potenza impegnato, suddivisi in 12 mesi.

Quindi un contatore di 3kW avrà una quota potenza, più o meno, di 5€ al mese.

Se ritieni che la potenza impegnata sia eccessiva rispetto alle tue reali esigenze puoi sempre richiedere una diminuzione, in questo caso, qualora in futuro vorrai aumentare nuovamente, non andrai a pagare i costi di aumento, ma solo un contributo commerciale di qualche decina di euro.

Come richiedere una variazione di potenza? Quali le tempistiche?

Il contatore dell’elettricità è di proprietà del distributore della tua zona. 

Per qualsiasi intervento tecnico o telematico sul contatore è perciò il distributore ad intervenire. 

Ed è compito del tuo fornitore comunicare a quest’ultimo la tua richiesta. Per richiedere il cambio potenza del contatore devi quindi rivolgerti al tuo attuale fornitore.

Dal momento in cui invii la richiesta il fornitore dovrà inoltrarla entro 2 giorni lavorativi al distributore competente. 

Quest’ultimo dovrà aumentare la potenza entro 5 giorni lavorativi dalla data di ricevimento della richiesta.

Se l’aumento di potenza richiede anche dei lavori fisici, come scavi, autorizzazioni e quant’altro, il distributore presenterà un preventivo che dovrai accettare per dare inizio alla procedura.

Se l’aumento di potenza avviene oltre il tempo previsto per responsabilità del distributore, il cliente deve ricevere un indennizzo automatico.  

Quali costi?

L’aumento di potenza prevede un contributo fisso e una potenza.

Il contributo fisso è pari a 25,51€ per le utenze in bassa tensione. Per le utenze domestiche, fino al 31 dicembre 2023 questo contributo non è dovuto;

Mentre il contributo per ogni kW di potenza aggiuntiva richiesta è pari a 73,17€ euro per le utenze in bassa tensione. Anche in questo caso vi è un agevolazione per le utenze domestiche fino al 31 dicembre 2023 che vede l’importo ridotto a 57,85€, per un aumento non è superiore a 6 kW.

Inoltre sarà a discrezione del fornitore fatturare anche un onere commerciale.

Ad esempio, per aumentare da 3 kW a 4,5 kW di potenza impegnata, il costo sarà di 84,24 + iva + eventuale onere commerciale.

In generale è consigliabile richiedere un preventivo al tuo attuale fornitore. Così sarai sicuro del costo che andrai a sostenere e della reale fattibilità dell’intervento.

E con Revoluce?

Con l’energia ricaricabile di Revoluce è semplicissimo effettuare una variazione sulla potenza del tuo contatore! 

Ti basta contattarci telefonicamente o via e-mail e comunicarci la tua esigenza e scoprire il preventivo su misura per te.

Puoi richiedere un aumento o una diminuzione della quota potenza anche in sede di attivazione del contratto. 

All’interno del processo di adesione spunta il check su “devo effettuare un aumento di potenza”. 

Una volta terminato il processo contattarci via chat, e-mail o telefono.

Hai curiosità o domande?

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